Il romanzo Moll Flanders, opera di Daniel Defoe, fu pubblicato nel 1722; tre anni prima lo stesso autore aveva dato alle stampe Robinson Crusoe. L’impossibilità di riassumere la trama, a meno di riempire pagine e pagine, denota la natura avventurosa, complessa e moderna di quest’opera. Chi è Moll Flanders? Come recita il sottotitolo, “[…] nacque nella prigione di Newgate e, durante una vita incessantemente variata di settant’anni, oltre l’infanzia, fu dodici anni prostituta, cinque volte sposata (una delle quali con il fratello), dodici anni ladra, otto anni deportata in Virginia, e che alla fine diventò ricca, visse onesta e morì pentita”. Numerosi critici hanno sottolineato la modernità di questo romanzo non soltanto per lo stile ma soprattutto per la scelta delle tematiche narrate, l’ambientazione e la caratterizzazione dei personaggi: si tratta di uno dei primi esempi di realismo, accompagnato da una forte critica alla società del tempo. Defoe era noto per la sua indole polemista e puritana, tuttavia nonostante il chiaro intento didascalico che serpeggia nel romanzo, il lettore non può non schierarsi con Molly: le difficoltà che si trova ad affrontare fin dalla primissima infanzia, le scelte sbagliate, i reati che commette la rendono tremendamente “umana”. Molly è un personaggio capace di riflettere sulle sue scelte di vita, che ha ben presente le conseguenze delle sue azioni e quindi in grado di cambiare; possiede una sua “morale”, una coscienza che si fa viva ogni volta che sta per toccare il fondo. Il romanzo scritto in prima persona lascia ampio spazio all’introspezione, soprattutto nelle fasi finali: “mi pareva che un destino ineluttabile m’avesse spinto verso questo giorno di sventura e, che adesso avrei espiato tutte le mie colpe sul patibolo, e pagato col sangue il mio debito verso la giustizia. L’ultima ora della mia vita e insieme della mia malvagità era ormai giunta[…]E’ impossibile descrivere la mia angoscia, tra lo spaventoso timore della morte e il tormento della coscienza che mi rimproverava il mio terribile passato ” (p. 204). L’altra grande protagonista della storia è la società: spietata, una vera jungla dove sopravvive il più forte, il più ricco, il più furbo. Molly, insieme a tanti altri personaggi, è assolutamente in balia dei suoi perversi meccanismi, nasce povera ed orfana in un mondo dove a contare è il denaro e la “reputazione”, mentre lei è figlia di una ladra. Si aggiunga anche un altro imperdonabile “difetto”: è una donna, con un destino assolutamente già scritto. Infatti “se una ragazza ha bellezza, nascita, educazione, spirito, intelligenza, maniere e modestia, e tutto al massimo grado, ma non ha quattrini, beh, non è nessuno, è come se non avesse niente” (p. 35). La solitudine, la povertà estrema e l’esclusione di chi nasce in una condizione disagiata non impediscono alla protagonista, data la sua animalesca capacità di sopravvivenza e di “resilienza”, a spuntarla.
Le citazioni sono tratte da: D. Defoe, Moll Flanders, tr.it., Newton, Roma, 2012